🎼 Un'area tutta dedicata ai bambini, dove la musica si intreccia con il gioco, il movimento e la scoperta. Crescere con la musica significa crescere liberi, sicuri e creativi.

Psicomotricità Musicale Evolutiva 3-5 anni
Nessuno ve lo dirà mai così: i bambini non imparano la musica ascoltando scale… ma inciampando nella meraviglia.
Immagina un gruppo di piccoli di quattro, cinque anni: li vedi seduti? Fermi? No. Sono onde che rotolano, battiti che scappano, corpi che raccontano storie prima ancora di saperle cantare. La psicomotricità musicale non è una "materia": è un laboratorio segreto dove il movimento diventa partitura invisibile, e le note si scrivono sulla pelle prima che sul pentagramma.
Ecco il paradosso: più li lasci muovere, più imparano ad ascoltare. Quando saltano seguendo il tamburo, stanno già allenando il senso del ritmo. Quando rotolano come sassi nel fiume, stanno costruendo lo spazio interiore dove un giorno riconosceranno il silenzio tra due note. È un'educazione che non ha nulla a che fare con "insegnare a stare fermi", ma tutto con imparare a danzare dentro le regole invisibili dell'armonia.
E poi arriva il momento che spiazza: il cerchio.
I bambini, una manciata di mani minuscole, si guardano negli occhi e aspettano un segnale. Parte un battito. Un altro risponde. All'improvviso l'aula diventa orchestra, senza spartito né direttore: solo un codice antico, scolpito nei loro corpi. Il climax non è il suono: è il silenzio improvviso che li unisce, un istante sospeso in cui tutti hanno "sentito" nello stesso modo. Un istante che, se lo vivi, non lo dimentichi più.
E qui sta il segreto che pochi hanno il coraggio di sussurrare: la vera educazione musicale non comincia dalle note… comincia dal corpo che vibra. Chi lo scopre, ha in mano la chiave di un linguaggio che nessun manuale potrà mai spiegare.
Conduce Dott.ssa Sara Favarato, terapista della neuro e psicomotricità dell'età evolutiva ed educatrice musicale

Propedeutica musicale 6-8 anni
Preparati a disimparare tutto: la propedeutica musicale non serve a "imparare le note". Serve a rubare ai bambini l'unica cosa che gli adulti hanno dimenticato: la capacità di trasformare ogni suono in un'avventura.
A 6, 7, 8 anni non vogliono leggere un pentagramma: vogliono navigarlo come fosse una mappa del tesoro. Ogni semiminima è un passo sulla sabbia. Ogni pausa è un respiro trattenuto prima di un tuffo. Ogni scala musicale è una scala vera: la sali con le gambe, la scendi col fiato corto, finché il corpo non diventa strumento.
Qui sta la tensione che pochi hanno il coraggio di nominare: per educarli alla musica bisogna smettere di parlare di musica. Non spiegargli il ritmo, faglielo inseguire come una preda che scappa. Non dirgli che il do è "la prima nota": faglielo scoprire come il pulsante segreto che accende la stanza. Non mostrare la teoria: lascia che la vivano come un enigma da decifrare.
E poi succede l'imprevisto. Un bambino, tra decine di mani che battono, inventa un pattern che nessuno aveva previsto. Gli altri lo seguono. Il caos diventa coro. La classe intera ride perché senza rendersene conto ha appena composto il suo primo brano. Nessun maestro, nessun libro. Solo un lampo di libertà che si fa musica.
️ Questo è il climax: la scoperta che la musica non è mai stata "da imparare", ma da ricordare. Non la stai insegnando, stai semplicemente restituendo loro un linguaggio che avevano già inciso dentro, come un codice segreto.
Il vero mistero è questo: la propedeutica non apre la porta al futuro musicista… apre quella al futuro essere umano capace di ascoltare. E chi ha avuto la fortuna di sbirciare dietro quella porta, sa che non potrà più guardare un pentagramma con gli stessi occhi.
Conduce Maestra Viola Forcherio, docente di pianoforte e propedeutica musicale